ISTANBUL
MARZO 2018
Istanbul è una città dai forti contrasti. Lingue, religioni, abbigliamenti e stili architettonici si alternano in un mix di fascino e romanticismo tutto suo. Visitando questa città ho avuto un’ennesima conferma sul fatto che i pregiudizi non vanno mai portati in valigia, lasciamoli a casa. Una città dove regna il caos organizzato, dove nelle stesse strade si sentono i richiami islamici del muezzin e le campane delle chiese cristiane, dove di alcune donne si vedono soltanto gli occhi e di altre degli occhi non ci si fa nemmeno caso. Istanbul è una città grande e come tutte le città grandi ci sono migliaia di taxi ovunque. Occhio alle ore di punta, potreste rimane ingolfati in un fiume di traffico e smog molto più del previsto. Il miglior modo per visitare la città, nonostante i diversi mezzi pubblici a disposizione, è sicuramente quello di camminare e perdersi tra le vie di questa fantastica città. Di locali per mangiare ce ne sono veramente tanti e quelli meno turistici spesso non hanno il menu in inglese, in compenso il cibo locale è ottimo e sicuramente da provare. Per le donne nessun timore, possono andar vestite come vogliono ad eccezione che per visitare le moschee: braccia e gambe coperte, velo in testa.
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A Taksim Square, in un’ ondata di taxi parcheggiati, inizia il classico “Taxi? Hotel? Hey!” dei tassisti, mi fermo da un ragazzo più o meno mio coetaneo e contrattiamo sul prezzo. Arriva anche un altro tizio un po’ più in su con l’età, ha un sigaro in bocca e i segni del tempo impressi sul volto. Senza nemmeno parlarmi prende la mia valigia e la carica in bauliera. Saliamo tutti e tre in auto e indico al ragazzo l’indirizzo del mio hotel su Google Maps, lo inserisce nel suo smartphone: non gli funziona il GPS. Perfetto! Uso dunque il mio telefono per indicargli la via e, tra un paio di inviti insistenti a fumare con loro, i finestrini dell’auto quasi completamente chiusi e quattro simpatiche chiacchiere in un inglese quasi elementare, la nostra nuvola di fumo galleggiante attraversa la metropoli e arriva a destinazione nella zona di Sultanahmet: Sahil Boutique Hotel.

Colori sgargianti e sapori pungenti danno il buongiorno a colazione, dove quella tipica di Istanbul offre pomodori, formaggi, cetrioli, olive, uova, miele, burro, marmellate, pane, salsicce e il Menemen, un piatto a base di cipolle, peperoni, uova e paprika.

Al mattino presto le strade appaiono calme con le tipiche voci da città, gli odori delle spezie si fanno man mano più forti, alcuni bambini trasportano enormi sacchi di plastica su carri a 2 ruote appoggiati sulle spalle. Dopo le 10.00 inizia a svegliarsi il traffico, le auto e i furgoni da lavoro si moltiplicano, le voci dei mercanti si fanno più forti, uno strano canto simile ad un lamento si sente a malapena in lontananza, non capisco cos’è.

Il logo di Istanbul è sicuramente la Moschea Blu, la quale prende il nome proprio dal colore delle piastrelle che la compongono fin dal lontano 1609, quando il sultano Ahmed I fece partire la costruzione. L’entrata è gratuita, unica accortezza quella di entrare senza scarpe.

Ci sono migliaia di persone provenienti da ogni dove, si sentono tante lingue diverse, si vedono tanti vestiti diversi, tante facce diverse. Alcune donne hanno un velo in testa, altre la faccia mezza coperta, altre ancora tengono scoperti solo gli occhi. Questa cosa dei veli mi ha suscitato un po’ di curiosità e, grazie al mio miglior amico Google, ho imparato che ci sono diversi tipi di velo ed ognuno di essi viene usato da paesi differenti.

A conciliare la parte più vecchia e tradizionale della città con quella più moderna ci pensa il Ponte di Galata, quel famoso ponte presente in ogni fotografia di Istanbul. Da qui la vista è formidabile, si intravede il famoso Corno D’oro. Le navi e i traghetti passano da una sponda all’altra cariche di visitatori e di abitanti del posto, i pescatori affollano le sponde del ponte, si respira odore di mare.


E proprio sotto il ponte ho goduto il primo pranzo turco al ristorante Drumce. Prendo a caso qualcosa che si chiama Adana Durum e delle polpette di carne. Mi arriva una valanga di piatti. Tutto squisito. Per terminare voglio provare il famoso tè alla menta turco. Che delizia!



Un buon itinerario per visitare diversi punti interessanti nella stessa giornata è:
1) Moschea Piccola Santa Sofia, poco conosciuta dai turisti ma tra i siti più belli da vedere in città. Si nota subito una netta differenza rispetto ad altre moschee. Ex chiesa trasformata poi in moschea, questo edificio mostra la completa fusione tra architettura bizantina e ottomana, un connubio perfetto tra due diverse religioni.
2) Basilica di Santa Sofia, letteralmente da WOW all’interno. Persone da ogni dove del pianeta con la testa all’insù, incantate, fanno dimenticare ogni religione. La Cisterna Basilica un posto molto particolare, mood tetro.

3) Cisterna Basilica, costruita da Costantino nel IV secolo e poi ampliata da Giustiniano nel V secolo, era un serbatoio di 80.000 metri cubi che forniva acqua per il Palazzo Imperiale.

Gocce di pioggia scendono a tratti, stormi di gabbiani si alternano nel cielo. Il centro pedonale è un intero mercato, qua tutto si vende, tutti vendono qualcosa.

Dirigendosi verso la zona di Taksim Square la città cambia volto, diventa assolutamente occidentale. Le bancarelle si trasformano in stand pubblicitari e i chioschetti in banche e negozi alla moda. Sì, questa è l’area dello shopping. Si respira vitalità, movimento. Ci sono gruppi di giovani che in cerchio fanno canti e balli di gruppo. Un tram retrò rosso fuoco attraversa sui binari la folla.


Intravedo un piccolo parco, mi appresto a cercare una panchina. Nemmeno 2 minuti e un ragazzo ed una ragazza mi si avvicinano, hanno in mano una grande telecamera semi-professionale. Non capisco cosa vogliono da me. Mi parlano in turco, rispondo loro in inglese. Niente, non parlano inglese. Tra qualche parola tradotta male con Google Translator e qualche gesto di mimo, capisco che vorrebbero una mano per fare riprese per un loro video. Accetto e ci facciamo un paio di risate. Ci ferma la polizia, ci parlano loro. Credo di capire che ci vogliono dei permessi per registrare in questo parco. Continuano le riprese altrove. Entusiasti per averli aiutati, i due ragazzi sorridenti mi chiedono di seguirli. Così faccio. Mi portano ad un chioschetto e mi offrono la merenda. Che carini! Mi fanno assaggiare una bevanda turca, molto strana. Assaggio, oddio che schifo. Acqua calda, latte, sale!?!? Poi ho scoperto si chiama Ayran 🙁


Da dedicare assolutamente una giornata allo shopping, a Istanbul ci sono dei posti magici per fare acquisti: il Gran Bazaar ed il Bazaar Egizio. In questi giganteschi mercati quasi completamente al chiuso si vive proprio l’anima di questa città. Colori, colori, colori. Odori, odori, odori. C’è da perdersi sia fisicamente che mentalmente. Passeggiando tra queste stradine strette e pienissime di chioschi si sprofonda letteralmente nella quotidianità locale. Ho letto che passano tra le vie del Gran Bazaar oltre 250.000 persone al giorno. Impressionante!
Dire che il caos regni sovrano non è proprio vero. Sì, c’è un via vai pazzesco, ma è anche vero che entrambe le strutture sono completamente organizzate in ogni piccolo angolo, con tanto di controlli e metal detector in entrata ed uscita.

Ai Bazaar di Istanbul passano i minuti, le ore, le giornate intere senza accorgersene. Si cammina e cammina all’infinito scoprendo sempre nuovi vicoletti con nuovi chioschi, colori, volti. Occhio ai prezzi, qui sono assolutamente super gonfiati.

Per gli amanti della fotografia un must è andare al posto giusto nel momento giusto, ovvero al tramonto sulla Torre di Galata. Questa torre fu costruita dai genovesi nella metà del 1300 durante la loro colonizzazione su Costantinopoli.

Sempre per gli appassionati di fotografia come me, un altro punto di vista imperdibile lo si trova quando si visita il Palazzo Topkapi e la Moschea di Solimano. Situata su uno dei sette colli della vecchia Costantinopoli, è considerata per molti la moschea più bella della città. Leggende narrano che, quando Solimano vide la moschea al termine dei lavori, disse al suo architetto: “Non verrò ricordato in futuro per le tantissime conquiste che ho realizzato ma per questa moschea”.



Tra i vari blog trovati online, ho letto di un posto quasi sconosciuto con una vista spettacolare della città: il Buyuk Valide Han. Questo posto è un vecchio caravanserraglio con un aspetto assai trasandato. Non ci si scommetterebbero 5 lire! Trovarlo non è semplice, ci si perde tra i vicoletti interni ed è quasi obbligatorio dover chiedere in giro.
Entro in una corte salendo una scalinata, imbocco un corridoio che fa sembrare di essere in un luogo abbandonato. Sento voci, rumori. Ci sono artigiani e manifatturieri che lavorano tranquillamente. Preso sempre più dalla curiosità e con un pizzico di senso d’avventura, continuo il percorso tra scalinate buie e corridoi sempre più stretti. L’ossigeno si camuffa con la polvere. Improvvisamente vedo una luce, salgo ancora e arrivo su una terrazza. WOW! La vista è uno spettacolo, sono letteralmente sui tetti della città!
Lascio il link a chi fosse interessato in dettaglio: QUI


Tramite whatsapp mi organizzo coi ragazzi conosciuti due giorni fa per fare cena insieme. Mi invitano a casa della ragazza, cucino io allora! Andiamo al market del quartiere, vediamo di comprare qualcosa che si possa avvicinare alla cucina italiana. Alla fine riesco a raccimolare soltanto una scatoletta di tonno, una cipolla, qualcosa che assomiglia lontanamente ad un barattolo di pelati, una panetta di burro (l’olio d’oliva l’hanno finito) ed un pacco di penne Barilla. Tra una penna e l’altra, e col fatto che i due non parlano una lingua a me comprensibile, la serata la passiamo guardando video demenziali su Youtube 🙂

Cosa manca? Attraversare il Bosforo ed andare a farsi un giro in Asia! Arrivato al Ponte di Galata, mi imbarco su uno dei numerosi traghetti e si parte cullati dalle onde del Bosforo. In mezzo al grande fiume si intravede una vista molto particolare della città. Che bellezza!

Scendo dal traghetto, alzo la testa e noto subito una netta differenza con la Istanbul che conosco. Tutto è “meno occidentale”. E’ proprio vero quel che si dice su questa città, basta passare da una strada all’altra ed è come cambiare città. Non sono passati nemmeno 5 minuti e subito parte il famoso Muezzin proprio a ridosso della Moschea davanti al porto. Un fiume di uomini corre a pregare svuotando le strade. Il sapore della città lato orientale prende una piega ancora più tradizionale. Chioschetti, bancarelle e ambulanti cercano di vendere qualunque cosa, ma in maniera meno invasiva. Ci si perde tra i vicoli. Dopo l’azzurro del fiume, tornano i colori accesi e sgargianti dei mercati. Frutti, verdure, abiti. Come sempre mi perdo tra le vie della città, adoro farlo. I profumi dei bar e dei ristoranti sono forti, le voci dei mercanti ancor di più. Il folklore di questo posto prende il sopravvento. Il turismo di massa quì ancora non c’è.


Ecco il punto preciso dove EUROPA e ASIA si danno la mano, il Ponte sul Bosforo. E’ un normalissimo ponte con niente di particolare, ma la sua importanza fa cambiare tutto. Questo luogo sarà perfetto per rilassarsi su una panchina, in riva al fiume a godersi il tramonto per l’ultima volta.



QUANTO COSTA ISTANBUL?
Istanbul, per le tasche europee, non è sicuramente una città cara, anzi direi abbastanza economica. Ovviamente le trappole per turisti sono dietro l’angolo, ma basta avere un po’ di buon senso e tutto si risolve. Per raggiungerla consiglio vivamente di prendere un volo con la compagnia low cost turca PEGASUS AIRLINES. La mia stanza 3 stelle con ottima colazione è costata 164€ per ben 6 notti! I mezzi pubblici, escludendo card abbonamento particolari, offrono le corse a circa 0,50€. Il traghetto per attraverdsare il Bosforo costa una manciata di euro. Per quanto riguarda il cibo si può spendere dai 5€ ai 10€ a pasto (non una miseria) nelle tavole calde più locali. Ovviamente, essendo Istanbul una città abbastanza turistica, ci sono anche ristoranti ben più cari. Gli ingressi ai monumenti sono molto sotto la media europea. Se volete darvi allo shopping, ricordare la regola numero uno di questi paesi.. CONTRATTARE FINO ALLA MORTE!
Principali punti di interesse
- Moschea Blu
- Moschea Santa Sofia
- Moschea Piccola Santa Sofia
- Moschea di Solimano e Palazzo Topkapi
- Cisterna Basilica
- Gran Bazaar e Bazaar Egiziano
- Ponte Galata
- Torre Galata
- Beyoğlu (Piazza Taksim)
- Parte orientale della città attraversando il Bosforo
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